domenica 30 ottobre 2016

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 - Icona pop -

Troppa gente nell'occhio smerigliato dello stagno. E penso al diniego della parure avvolgendola al collo albino del foulard. Tu mi pensi allacciato alla spilla del crisantemo, viceversa mi soffermo al sinuoso respiro della sintomatica estremità del tuo volo. Smisto danaro sul fiume, la branda minata a lirica dell'ovvio genera quantità di cenere mai vista. L'infinito è nel boomerang a spacco di gonna. Vestito da sera nel far l'amore con la Musa fui colto in fragranza di reato, indignato gettai alla platea petali venefici i quali si trasfrormarono in insetti pensierosi con l'inclinazione ad imitare Nietzche. Clichè di una piaga sulla spalla degli sconsiderati. Vuoti a perdere cui mancava il pieno del tuo volto. 

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