sabato 9 novembre 2019

416

Al perpendicolare dall'ascella una grotta marina nel fosco delirio della foresta nera il ragno del Brunei scende tergiversa poi rapido sulla cresta del mare in burrasca rimane in equilibrio sulla gomma nera dell'autoarticolato. La previsione raccattate in tasca: una torre uscente dalla costellazione Cassiopea determina lo scola pasta in testa al sindaco del mercato. I raggi di semi dispersi il cabaret omicida da cui la difficoltà di fuga conferma il sangue dell'amante lascia i capostipiti assiepati con le reciproche colpe gli elmi di Pericle a terra. Nel fango compromissorio le punte della lancia smussate le unghie sporche di ogni gatto rara avis i polpastrelli unti di pollo e nemmeno loro sono indenni dalla sporcizia rendono il film porno attualità digitale. Il legno marino marcito figlio dei pesci volanti riverbera ciuffi di anime nautiche. Il modello desueto dondola precipita d'azzurro livrea da maggiordomo si camuffa sui tramonti di mani piedi ricorsi al due pezzi. Addensa linguaggi al punto di non ritorno, è festa. Di aureole viola. La varechina l'obolo che punzecchia il ritorno. Nel contenere il calore dei tocchi umani nell'angolo senza il sacco rimorchio.    

domenica 3 novembre 2019

415

Nelle delizie blu dipinto su seggiole granchi di mare la vasca adibita ad orto per bonsai da cui sale il vapore morde il passato. L'etichetta renitente al calcolo di gocce miete la spezia sublime su cui Kina, in equilibrio a piedi nudi sull'architrave dal momento opportuno, è al collaudo. L'insenatura si fa rotta subalterna in cui si sparge il sale e la recita impiglia le scritte cardinali incollate sul lungomare. Trita nelle tasche ciò che intelligentemente il sacro esorcismo impaurisce dallo scheletro al punto cardinale d'identica morfologia Monakos. L'alfa romeo spiaccicata s'inocula al buio della tenebra stesa viaggia solida cremosa su madama Butterfly il serpente di acqua dolce. In gessetto risiede il dipinto nell'est del braccio, sul vento dell'eliseo la corona di agrumi sfregati su pelle chiara richiama. Il neonato fruga le carni al fuoco cassa sul montacarichi che regge il pensare di due gradini erba Agnes. Il coleottero dalla parabola smilza tra le gambe di cadaveri caduti alcuni claudicanti altri seduti distanti una yarde dal punto di ritrovo saetta iconostasi tra tibie e peroni.  Dalla sua panoramica Jilbun travolge con la gestualità il carro merci. Sul tratturo angusto di parole e fiabe gli gnomi allo specchio di acqua ritorta  riservano per gli ospiti coloratura tundra da foca dipartimentale. Infierisce sulla parrucca di anima e tempo il mastodontico affresco  aufidersen. Dalla finestra aperta il cinguettare, la radio transistor  sforna sulla pala di decollo Mendelssohn in formato gazza ladra. Hermon, Muokea, Ein Gedi, il trio delle meraviglie prepara l'enciclopedia della norma impressionista. Ininterrottamente dialogo amore. L'arpa coniglio, violino a cavallo di zebra.