giovedì 13 ottobre 2016

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 - Oil Canvas -

Poi arrivi con l'incedere dei seni guardi avanzi nell'innamoramento. Algido m'incanutisco nella mano guantata, impugno il vento sacro nell'acqua che traballa. Pozza in un frammento a rete ghiacciata sul muro: lo fisso acciambellato. Spiove petali di rose sul corpo del nocchiere che viaggia sotto la visiera dell'eden nel cartone sotto l'ascella ripone il fragile esistere. Serbo lo scrigno del sorriso, risplende a passo colto il verbo che agito con cura preferito dalla luna lo incornicio sul fianco ai venti. Cintura a fibbia dell'ostrica li lego alla circonferenza del mondo. Iperboreo il confine dell'io diviene pubblico calzone nell'universo. Se riposto a digiuno non cala in modestia, ogni scettro ha diamanti subacquei. Sul podio a farfalla dibatto nei giorni più frementi. La linea del volto è nello strepitio delle tue emozioni, discendono a perle rotolanti cui raccolgo luminose sul fruscio di dedali impreziositi. 

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