domenica 1 gennaio 2017

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- La vie en rose -

( brevissima sceneggiatura surreale )

Al grammofono tromba cappello da strega, Edith canta un tratto divino sui tacchi del puma. Pettine di nero sbrinato veloce fiamma di capelli sul ponte. Son distante da tutto, tutto è distante da me. Maturo cumuli di colori smaltati, all'aurora il riverbero m'applaude. L'achitettura risorta dalle parti è un pezzo di torta in controluce, tramonto per ciascuno. Deambulo con le gambe le braccia di marmo, circolo sull'inverno a sesto acuto di seta nelle tasche. Col filo elettrico mi riavvolgo nel senso che non trovo, guardo l'arco voltaico cui son geloso, mi sollevo dal parco, acceso spento, intermittente fatto strafatto come fossi ad una festa, sono ad una festa ! Che dico ? Non ho mai conversato con stanze dell'io ignote senza trovare amore. In centro la città, la vita a doppia mandata mi osserva. Osservami pure ! La rabona nella pupilla l'afferro di scuro col Bloody Mary sulle labbra felice se m'intingo di afrore. Non so che dire delle striature che incontro ovunque sulla mia pelle, storie ripetute, storie di amore, di stanchezze, l'augurio acceso sul tavolo che precede la solita notte verso panoramiche d'amore. Così rotolo dalla vetta sinuosa, un occhio nel proprio bulbo. Inutile il vocalizzo che dibatte sulla dottrina: non per me. Non so tu come possa trattenere tra i denti il fuoriuscire del seme, trasformarti in led, poi scorrere sui fili del tram della Milano da bere. Il cocktail è l'intenzione del barman, Ritz Sidecar vede il cognac riserva dal 1865, io non vedo da qui a là, amami ugualmente. Il lemma di fuori, conversa petunia / fiordaliso, sull'anello il diamante dell'indifferenza nella danza che non inquieta. Sempre la campagna di bronzo forgia il salubre in saluti all'aria. Tra le vie ammorba il femminile, in seno ad ogni profumo il seguito. Non ti ho mai vista a mani nude, l'obbligo ci trattiene, il lapislazzuli al trucco vi emerge patto, divieto di assaggio. Non vi è Cristo di legno in lingua che tenga, il biglietto su cui il motto ci ama è visibile in caratteri inglesi. Affamato dalla nebbia tingo l'animo sommerso. Tu altrettanto. Rimane il vapore sul palmo dorato che vede il fiordo intenso, il foro di proiettile, fuma quando ci persegue sessualmente sdaraiati nel bosco, c'inebria maledettamente in noi lo sappiamo.


* Alcune precisazioni su quello che ho scritto


Il titolo - la vie en rose - è una canzone resa famosa da Edith Piaf, Edith Giovanna Gassion, detta passerotto in francese ( Piaf ) cantante attiva negli anni 30/ 60 del novecento.

Rabona: la rabona è una giocata spettacolare nel gioco del calcio, un movimento in cui si colpisce la palla spostando il piede calciando dietro quello di appoggio. In Spagnolo Castigliano significa, coda.

 Bloody Mary: cocktail a base di vodka, succo di pomodoro, spezie piccanti od aromi come la salsa Worcestershi, il cren, il sedano, il sale, il pepe nero, il pepe di Caienna, il succo di limone.

Ritz Sidecar: cocktail preparato a base di Cognac ( Cointreau, Grand Marnier ) liquore di arancia, succo di lime. Inventato a Parigi nel 1945.



                  

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