- Una bella giornata -
oggi è stata una bella giornata. La ruota del tacchino torvo era carne priva di palpebra sonora solcata dal pioppo dalla buccia scolorita. L'ardea cinerea sul ghiaccio indossava alle zampe i tacchi a spillo. L'ardea candida tasto d'un piano a coda, agitava le catene in volo virando sull'incudine, col martello rumoreggiava nell'icavo dell'otre. La zingara con femminilità si aggiustava il chiodo di legno tra i capelli,manico di scopa nell'enclave rouge la stella con cui si copriva nel dormire a terra, alacremente puliva il cortile della tundra. Sbuffi di meteore rotolanti sulla schiena temporale sino all'acqua salata del muratore. Blu la linea delle spalle tramonti tersi di Febbraio, con la bicicletta pedalava sul ciglio della strada. Al contrario un paio di fari sbrinavano il circolo polare che gli si poneva di fronte di qualsiasi senso fosse raggrumato l'asfalto. Fisso lo sguardo imbottigliato dal percorso dentro cui la cinese osservava la donna romana nel pieno nero che ammalia. Nonostante il corpo non può, la gazza in doppia livrea afferrava la balaustra dell'incedere in stile trattenuto. Al timone, lirica e vanità mi vedevano passare con santità e inganno, per l'amor di Dio.
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