giovedì 18 agosto 2016

213



- I'am -

Sfuggo per me stesso al brio, alla noncuranza sino alla leggera tensione del nulla. Che uccide di sana pianta il pugno disordinato; è stordente il tuo stormire profondità egemoni di firmamento. E'indubbio ti amo, all'ombra di un periplo inciso sul labbro pruno, di passione t'incontro nel bacio. La conquista nel pieno della controversia è rosa, il carminio esanime sotto la chiglia dei respiri ama, di tutto punto il vestito ti scivola a terra. Affosso il disco del sole e guido alla velocità della luce psichedelica. Privo di scopo furono gli anni dove l'esistere ha ricordi a cura del nulla beffando con stile. Furia la morte priva d'aria senza l'amore che nutre, rinsecchita deambula. Potessi ridere di me nell'afrore della tua pelle respirare la danza che ammalia e sul cuore poggiassi il capo vivendoti coscienza.   

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