venerdì 16 gennaio 2015

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- Emily Dickinson -


la pallottola bucò il vetro:
fu l'invisibile che mi diede 
il frastuono escogitando l'amore per
l'equlibrio e il verde abbottonato sul candido
estro inditreggiò.
Lasciando 
spazio
ai
fiori,
messi in 
posa, dai baci
schierati a
 mobili dai
cilegi urbani; il
semaforo impallidì, il
ricamo impresso al karma 
tuonò nell'hangar; il vocalizzo
acustico sforò il coro, digitando i
mari sul braccio della fender; il sale
in manovalanza turbinò sulla secca pelle
ambrata, rendendo il fuoco in un lampo agile
al volo in galleria; sotto il vento i capelli al circo
visitarono le acque dure; ordinai un piatto di pesce dal
balcone al limite dell'orrido; vedevo muoversi l'iceberg
la trama fu nel buio pesto, la
chiave, il calcolo algebrico 

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