- l'equilibrista -
della neve i fiocchi me li ritrovo sul volto
angelici cunei di soppiatto cadono
nella vivacità congiunta
di gelidi
v
e
n
t
i
ma
resta in vigore
il
giallo
al
pinzimonio
rullo litografico
con cui mi sgonfierei
attaccandomi all'alba dei miei lobi
squali sdentati o conigli feroci
da resettare con granuli d'incenso
cosparsi sul lavandino pubblico dalla
chioma solare e dai glutei arrossati il
clima raffredderà le pance ai ricci
quando coglierò le nubi
soffiandomi
il naso: solo allora
sarò immortale di consensi
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