giovedì 17 agosto 2017

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la macelleria halal serra la porta di mosche siano sulla carne vermiglio cogito il dardo trasporto vento dall'abbazzia sorrido di disprezzo l'isola per il popolo vettura s'asciuga col maltese è raro non vedere dei campioni della polvere da sparo preferisco l'odore della frutta mi distraggo la divinità adorabile inietta la civetta l'ulivo sul palmo non lo sa mastica l'hot dog il fumo una sciatteria di cui non ne hai mai a sufficienza ordino una Bud gioco a catapultarmi le cervella mentre osservo il mondo che gira conto i soldi che non ho in tasca quelli che ho speso per i libri son spesi bene lo paghi uno lo leggi tre volte per capire è il divenire per gli intellettuali dell'economia ma qui da noi non si muove foglia che Allah non voglia la tenda non del tutto sfasciata la pianta impala la recita mattutina liturgia dissennata creata di sghembo incardino la voce roca poetica senza alcunchè di memorabile " 2000 proiettili rubati " invisibili tra me e me non saprei siamo semidei non ci consumiamo certo di amore solo il tempo epico ne è capace riannodo la trama col coltello infilo il punto croce fuscello di lei diafana bella come il sole l'amo dalla magia dell'incontro desidero coltivare un giardino di speranza di affinità costruite sul dubbio incerto la possibile vittoria sulla mediocrità il mistero non si spiega a parole si sente l'amore è amore sempre c'è scarsità sii forte siamo solo noi non si fugge dalla gioia esteriore nell'intimo  macro popola il canto serve la coscienza morale ha a che vedere col micro ? m'intrufolo lì nella zona grigia in cui tutto si muove per una ragione che non so di sapere ci azzecco 

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