giovedì 17 novembre 2016

268



- La campana -

Intento al crollo del mito i lavori di casa li mostro al promontorio tartufato. Muso progno redarguisco lo speleologo dei sentimenti. Qualche mese in vacanza nella zona grigia supera la brezza. Mostra le faville il sorriso che ispira il non detto, trafigge la normale cadenza nei ferri del principio, la fine un colpo apoplettico. Nero in buca l'appettito dal ventre ferisce la pianta scalcagnata. Il rozzo cabotaggio del forestiero scolora il tarassaco tra gli ulivi, la morte a falce nella diretta apre tutte le finestre. Felpa da fenice la visita tra campagna città, dal trespolo passano i parvenù devastati dalla grammatica carnale. La penombra di voci leviga il candelabro la campana è sempre del legno.


Nessun commento: