- la moltitudine comparsa-
quando finirai di mondarti vendimi il diadema da potermi preservare; le bottiglie ghiacciate sono in credenza e fuma tra le mani il vino; i panni appollaiati al freezer restano stesi a mani aperte: cucimi gli uncini cascanti il refrigerio sentirà margherite in ferro sulla schiena; le trafugherò al signoraggio legando budella a scomparsa, le fiamme spaventeranno il capolinea; il vetro cresciuto avrà l'età convincente per orbitare sulle rocce; lega i vassoi nella tempesta di meteoriti e raccogli i fazzoletti insanguinati; luccicheremo ondeggiando le madre di tutte le battaglie venose e perlacee tra risse e brodi di metallo; la pena rintuzza pagine pelviche che irrorano le onde calpestate; a terra tremano gli ingenui per le gioie crudeli degli scoli; noi lo sappiamo.
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