- la morbidezza delle diversità -
Il sorpasso nella galleria illumina la moto dell'alveare tornito da lane bianche sulla salita che genera addii che si inviano agli austronauti. Ripiena di led a maglie chiare sulla supèrficie gli scafandri forati da proiettili si staccano dal conto personale con la bandierina che sventola tracciante e incandescente. Di taglia larga col drink nel sangue di qualcun altro i trigliceridi decapottati in altitudine presso la chiesa caccia fedeli in mutande col santo pifferario tra i serpenti; il fulmine sul prato folto ripiega sul volo dimezzandone il guscio d'uovo senz'albume ripara con l''ombrello il tuorlo; stendo la biancheria dall'odor di caldo raffreddo il limite che punge di metallo mattiniero; reggo il pugno sul momento e trapasso le quattro dita di ordinanza. Conquisto il ditale d'oro pungiglione che frigge l'eterno che sale, sciolgo il limite in bolle nel vetro arso di manie. Lo zoccolo nel frattempo circola negli affluenti per quantità femminile e del volume delle unghie parlo sul dialetto che viola ogni lingua slava.
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