To struggle to emerge
Il ragno all'aria dell'inferno vibra s'aggrappa alla moneta su cui si muove circolare. Annoda la corda, la giungla infetta lacrima seta sul sangue di cemento. Plastiche trapuntate, i rumori della perdita, le zanzare si cercano affamate. Lacustri glorie con l'avantreno delle memorie sbuffano a mani conserte non è più un cane spoglio che dirige il traffico. Sorprende sapere che i suoni appaiono maculati nello strepitio dei suono mattutini. A tutti parla il cinghiale tra le zanne. La maledizione del manto indossa da tempo la casa solitaria sotto l'argine in piena landa. Dopo il dosso cremisi, chiatte marcescenti una presso l'altra deformate dal calcestruzzo hanno i fiori di proiettili fuoriescono a zampilli in verticale a racemo. Sulla linea scura dell'intonazione algebrica la luna sbatte sentenzia illacrimabile non rende acque morte o stivate nella tasca posteriore. Viva e piena di tronchi legati sulla verticale si congiunge al vertice. La vetta di miriadi di lanterne nella luce illumina l'orecchio, gli occhi neri come il ribes nero registro il tratto di futuro serpentato sulla bocca. Slaccio la muta inanimata che regge il mio tempo impresso sull'asfalto. Nel respiro mani da Louvre luce da Caravaggio la tua bellezza.
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