domenica 8 settembre 2013

16


Persona non grata

La vettura parcheggiata in curva del non amore sul drappo steso. Il biancore candido statua avvolta in serpi dimostra all'uomo quanto la polvere fredda esca dalle linee della mani. Denso di tecnologia cristallina conquista nel tuffo il cormorano. Le squame argentee sotto il pelo dell'acqua riconosce il becco rugginoso. Il chiodo conficcato nel calore l'albero segnato a riva. Distratto dall'aquilone nervoso le fronde agitano il regno aeriforme. Mosso dal movimento centripeto  gorghi nelle gambe le budella putrescenti galleggiano sulle acque meravigliosamente lievi. Struzzi informi da lontano da vicino decedute interiora d'oscurità sulla riva; chi non piange non ride decapita il sale dell'abbraccio. Al tramonto vestiti di tutto punto piovono i cadaveri. La luna piena in fiamme incandescenti inquadra l'orologio. Appeso con la cenere sugli occhi pittati, gli animali vivi senza cuore tra un canale e l'altro dell'addome sfidano il cloro per le vie del nibbio bruno l'oca selvatica il gufo il martin pescatore. Che pesca come il cormorano di cuore, fegato, polmoni, sangue, pelle, piume, colori, occhi, il becco. Immersi in un tuffo. Di debiti. E dunque, entrambi lesti nel chiudere la porta con le ali trasformarsi in siluri per quel tuffo. Prestando le ali all'uomo, che si ritrae nei guai con le spalle. E le grinfie di quei guai le quali tubavano di quaccheri, guadagnati dalle vette di saluti sei persona non grata-.       

Nessun commento: