domenica 29 settembre 2013

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 La parentela degli inquirenti

La donna degli inquirenti, pompava ampiezze negli strumenti; donando freschezze d'istruzione in effrazioni a bandiere urgenti. Asciugandosi le mani ai piedi flessi, nello sbiadito vento di un giovane animale. Dalla capiente zucca, cementata tra le mani. In divinità di piogge rivettate, col foulard termo stampato. Nel giardino. Di sassi in superficie, non esalanti lo smeriglio di fioriti odori, sebbene nei midolli si decantassero fresco, il vino. Imbottigliato e conservato sul cucchiaio d'istruttoria, dopo il caffè. A raggio luminoso. Divaricato nell'impalcatura, dove non potrei immaginarla. Se non pescando per ore, isolato dalla grandine di altura. Carteggiando incondizionatamente i congiuntivi. E fresando i trapassati sulle lapidi circoncise. D'incapaci assai remoti. 

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