sabato 16 settembre 2017

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Intingo l'acceleratore polo dalle commessure vergini filtra il tuo occhio fuoco indemoniato conosce le faville di nutrie scoiattoli roditori d'ogni genere su carta oleosa dal soffitto pende la ruota faunistica in canapa cinese a lampadina 12 volt scende il dux mea lux plana sull'isola del tesoro technicolor sulla spiaggia è l'idea del braccio di formaldeide lega il somaro di Cristo all'anello i mattoni a faccia vista riflettono la coppia scoppia nel frack cerato di crack brilla di pini nani stampati affiora sulla neve la

testa di tulipani intessuta ghiaccio nella berretta sulla fronte l'haiku in fiori di pesco rimargina lo strappo cui il filo attraversa il declivio recita gli occhi di chi guarda disteso nel fango l'emittente dell'algoritmo nel sofà l'alcoolritmo guru sul tettuccio interloquisce col braccio dalla vettura esibisco i sensi al giardino Italiano la tempra azzurra innaffia l'immancabile buffet del fascismo proibito/ il fascino nel proibito sono i fondamenti biologici della scrittura ho deciso di amarti non ti perderò per

nulla al mondo di questo mondo di sanguisughe che non è deciso se lo desiderate posso fare qualcosa col kalashnikov una fila di poltrone al cinema dell'occaso una genziana la pervinca il drink paglierino tra le gambe la rosa purpurea di Milano la svolta dei petali li piega li copre sul piede unico i cubi del ghiaccio conversano di baci sulle labbra la voglia di vederti e di fare l'amore vedimi atterro domenica durante la messa nell'ostia del mattino mi travesto da sub umano nelle città le migliori che abbiamo
  
  

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