giovedì 29 settembre 2016

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 - Spazio e tempo per l'amor perduto -

Il discorso tra me si fissò tra i cespugli al confine dell'osso, dove i datteri di mare reggono la porta. Secondo la parure del talismano l'angolo di medusa conteneva l'idea primigenia dietro lenti spesse. A fronte d'ogni sentimento colorato inossidate fungevano da cancello. Non aprii i florilegi che tenevo nella tasca, avrebbero restituito deserti Biblici. Come nulla fosse, nel pieno della finzione recitai la forma. La gamma aurifera dei suoni cavalcarono lo scooter alla partenza, feci in tempo ad osservare il panno sul vetro strofinato dalla colf. Il giglio stava esatto nell'amor fuggito sulle labbra del consueto amore, col volto radioso viveva nel rosso che ti dona sul crinale ventoso del piano. Amo si, chi quando legge non capisce nè di amore nè di guerra nè nulla di chè tentando di sapere i fatti.

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