lunedì 9 giugno 2014

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 Le chiatte svitate poi dimagrite


L'uomo con la pancia comprò la moto eludendo il problema; della donna la quale pensò ciò che le donne pensano degli uomini; ci si saluta solo se conviene; alla cura dei particolari frutti da rubare che illuminano le mani; attorcigliando l'occhio per dividere l'incasso cerebrale moltiplicandolo per 36; nel dominio dell'ignoranza e della superstizione mutande che sul mestruo galleggiano da bare ecclesiali; rumorose di fanghiglia rossa in curva piegando le ruote ci si arrotola rovesciando bulloni di grandine dai tetti; tra parabole a padella dove i ricchi con l'etica dei morti di fame gioiscono nell'odore rifiorito degli avvinazzati; non capendo le parole che trovano la pazienza in me; non mi rivedo in nulla e zuffolo ogni litania del freezer che mi attrae di questa calda notte; dove le bocche e le membra si esibiscono nel corpo a frantumi sbattendo la rosa urlando di lavoro socialmente inutile eppure come la vedo mora con gli occhi verde blu indefinibili;  m'innamoro di lei perchè è lei. E lei di me, perchè sono io.

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