giovedì 29 maggio 2014

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 Polmoni famelici di fisarmonica francese


La tenda dell'albume designò il buio pesto inumato di filosofie culturali; giocherellando con gli anelli sulle barre nonostante l'autopsia amoreggiasse col triangolo scaleno; introiettò la scogliosi al parco che rispose al trillo, del cellulare rimestando il pieno di gasolio sul gelato; avvinghiando la lingua nel giro della morte; filo culturista rispondendo a coloro i quali senza nubi divagavano, puntando al dorso non più sodo; seppure urbano qualcuno asserì d'esser desto sebbene nel sottopasso venisse alla mente lo scritto di Dos Passos; con l'ascella giapponese di gravità suggestiva infreddolita dal Fujiama quando aprì la finestra legò lenzuola bianche a nodi marinati; al calar di piume al fresco inchiostro e sangue vorticarono nel giardino do, fa, diesis; come un frutto alato in volo, distaccando gli occhi per porgerli sulla mano come orbite universali.

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