martedì 3 maggio 2016

178


- Watercolor -

Il peso è lancinante un gorgoglio di accenti che solo i soldi traducono in parole. Il fiuto annuncia il torpore l'umidità dei muri resuscita la coltre di mezza via. Ogni mago irrompe sul cratere anno dopo anno, l'indivisibilità dei cavalieri col flauto riempono la cintola. L'astro sotto schiaffo geme sempre vero o falso sia l'encomio. Nutro cartoni animati con la voce a pezzi del sesto acuto, si sgretola la notte nostra spalla avvolta nell'amore. Elargisco il futuro, non mi darà nulla più di questo per l'estatta colpa che devo espiare, il piano lo suono nel silenzio delle stoltezze. Attraverso il pensiero dimentico attuo vita se mi appartiene. Sono il pioniere di me stesso accudisco il corpo con spirito disinteressato. Srotolo l'incudine a polvere di ferro la raduno sul magnete a corto circuito. Mi rialzo come l'aurora. 

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