martedì 12 maggio 2015

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- Il volo coupè -

Celebreremo l'orgia ammendando i corpi uno a uno. Al passo anarchico il rostro becca traducendo la pira in lame di rugiada. Sulla fila la maestà irraggia l'anello neo nuziale. Reggo il solstizio artico del verbo: irrompe a diciassette frange. Qualche numero slitta fuori traettoria. L'innocenza compie passi incuranti sull'orma. Di spalle, ogni corno suona la medesima nota, annuncia la stagione proprizia. Il merlo compare con la livrea femminina: capo bianco, corpo screziato, che affonda nel nero. Chiunque durante il giorno intravede l'esistenza altrui se le domande consuete non irrigidiscono.   

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