giovedì 13 giugno 2019

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Il rogito la firma nel braciere mors tua vita mea: è indiscusso sul luccioperca. Vola radente il campo di grano abbattuto dallo schiaffeggio del ghibli. Le diagonali d'erba all'occhio il suono per consolarsi. Dal tempo il moto eseguito sul violino, s'imbatte sul palco sotto il cappello l'estro. Strada che precede filari miti capricciosi. L'intensità verde la pena d'ultimo ascolto, nel vocalizzo l'arco della consolle. Arpione d'affresco liquido turchese. Dal seno esce colore lucido di malocchio.  

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