le spalanco lo sguardo su di me magra snob giace minuta si sofferma non le dico mi pare trafitta dai nostri peccati un piacere rivederla sul lavoro per me dietro quell'espressione aumenta il prezzo dell'inzigare il segno schiaccia lo sgomento l'interesse, le nostre iniquità, l'ho vista combattere nella terra dei luoghi a quelli con le automobili non interessa il talento, tiene duro e pensa di colpirti in basso e più basso di così sul finire delle giornate il vento le calma lo stile pallido nel farsi odiare per concludere si arresta in bellezze ricama odi ritmiche di chi indossa i vecchi turbanti infilata nella coda arma il chiodo roba che le ha spaccato il bicipite in due mi guarda bella da impazzire le dico muto di te farei una donna onesta ed è traguardo tremulo vive finta la voce insipida da diva furiosa
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