giovedì 23 marzo 2017

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- Buon viso a cattivo gioco -

Le piogge sono abbondanti i petali s'infrangono sulle rocce di legno. Ciascuna levigata dal tuorlo di sole arrostisce il nido. Geki scarlatti accendono il loro carbone, la modestia intirizzita spedisce la parabola presso l'hotel in cui lucida la catena. Sul divenire danza corona di maglia posticipa il palcoscenico. Tira le tende sul fiume. Il brivido dell'increspatura dell'acqua taglia la prua natante in plexiglas. Le impronte a mano sulla firma sviano l'esodo d'argilla. Gli attori vedono gl'innumerevoli anni costanti. Nessuno mi ha mai visto al lavoro. Il vento solleva le maniche, le vigne sull'emisfero dettano il programma. Sul pendio la scanalatura trae matrici dalle chiavi apparentemente austere nel silenzio fugge la rosa della carne. La penombra ghiacciata dall'anelito del vademecum tira tardi per ottenere il rinvio. L'angelo del fuoco con la solita abilità si stampa sul muro di gomma e noia.

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