Nel paese del rosso sangue presso l'edicola dalla molletta del vicario che si attacca all'ignoto e spegne la coccarda della frazione dinastica, fin sul pulpito la statua curva le stringhe. Dal sandalo regge la velocità. La biga d'acciaio traina l'appendice, un carro aperto per il bestiame. Stortignaccolo l'elmo del centurione collo insaccato braccia corte le brevissime gambe avvolte dagli stivali del III reich una volta la settimana raccoglie dal fondo di dimore dette baite sulla luna, tutto il ben di Satana. Il sacco a volte aperto dentro cui i peccati in velocità lasciati cadere sono chiodi infuocati schegge impazzite rimane sospeso nell'angolo più idoneo all'oblio, l'alta marea in discorsi di primo piano storie di lame prive di arrotino. A mani immerse Stortignaccolo si purifica col sale al galoppo. Il volto rotuleo controlla bellamente le teche solari. Se musicale egli tribola nell'incesto.
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