non contengo verità oggettive da esporre solo la congiura dei colori regge il fronte la notte tu enigma di mietitura ti porgi borgo illune strappi il vento dosso di particelle in volo ovunque dalle fronde l'acqua salmastra è biacca germoglia consacrata a melodia fuoriesce pallida sotto le zampe il mondo infrascato nella faretra infilato al dardo vagisce anima letta nel vasto cratere innanzi al leggio smosso da pelle e ossa il rammarico dai gesti drammaturgici sulla vetta il tramonto drink iperboreo
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