sabato 29 luglio 2017

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il pinnacolo di storie impone il vero sorbir dal vero l'incanto la purezza ingenua dall'altare s'illumina l'intreccio indipendente non sono nient'altro che l'impossibile crollo per desiderarti il resto massa fine sublime d'erbacce sotto la grazia che non riconosco per l'entità del mio scosso amore regia del cuore 

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così è l'essenza della tua assenza, un viaggio multiforme in sella al diapason la strada su cui aver cose da non dirti per occhi all'esordio di silenzi scritti  altri brani per volerti di più vedrai mani filiali calar vertigine perle tinte dal ghiaccio subacquee preziosa è l'intensità dei tuoi seni punto croce il drink mi profuma d'infuocato proscenio a prisma indivisibile le angolature le sfaccettature le diagonali nel diagramma il mio sentimento si dipana dritto l'infinitesimale celebre pacato amore cui ti discorro nella carne   

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La classica tinozza di mari monti apparecchia per i deboli di cuore. Staziona il tempo immemore sotto coperta d'una architettura di vetro rotaie scambi. La stiva, il mozzo brunito, il dogo argentino col collare di sonagli pensa l'avantreno di parole. Tra le mani lo zerbino di welcome in jaquard merita una riflessione battuta d'acari nel flusso. La carcassa riconosce la sosta vispa dell'autiere il profumo del panno umido faccia faccia della nequizia pezzo di vento in orbita. Meridiani e paralleli artistiche barocche ragnatele invischiano il corvo serpeggia il cordone ombelicale loquacità di esecuzione. Il cigno si abbarbica sul raglio della finestra di primavera. L'unica cosa vera è la primula che decide di andare in gita con la biga trainata da due maiali al galoppo. Il gheppio appollaiato sui nervi rinsecchiti osserva i margini del cavolo stralunato recita il mantra ci ripensa preferisce no. Nel fango d'un trailer stucco gli interstizi dell'animo sfumo sulla seggiola epistola rosso magenta una passeggita sul litorale con l'go da cucire d'alta montagna la stella alpina la ficco stola nella borsa.       

martedì 25 luglio 2017

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Pare che tutto sia utile se vivo la bolla del caos organizzato meraviglia l'intenzione priva d'iniezioni sconta la modalità la ricetta grunge pulviscoli d'infrarossi il disappunto ancorato sul pendio popolare ama Quijotte cavalca all'aria la pala eolica lenta tesse il moto egregio riconosco rocce e connessioni di casa dalla bidonville filtra il copione arroccato dalle vertebre autorevoli la giornata in orbita sulla coscienza del grande palcoscenico redige l'opera mors tua vita mea flessibile l'oltre mobilita la grotta