domenica 30 agosto 2020

426

La nuvoletta nera vede la scena dove la donna impara a chiedere e l'uomo a progettare il furto che verrà. Mi ami o non mi ami ? E nessun canto dalla cresta di farfalle si cogita una qualche sinfonica ouverture. Solo molteplici traiettorie sgranate dalla prima mano che dettano un inseguimento sul filo del cornicione dove la corolla del pane sta a tu per tu col fiore Ussaro di campagna per qualche decennio. Quindi egli tratta con la nuvoletta nera, nient'altro per il cielo: un uguale ed errabondo per se stesso incanto. Avvince nella rosa conquista la consegna. Un pomo dorato. Magia sul frinire dell'orma la danza del mi ami non mi ami ?      

martedì 4 agosto 2020

425

Dallo forzo condito grosso modo dal maestrale, Damasene dietro il sipario canicolare le fauci spalancate nel vermiglio, si muove a ventaglio sulla spiaggia paradisiaca. Il candelabro di frescura disinvolta da 1000 specialità gingle si ferma e punta la riva gauche pur al guinzaglio, annusa: c'è chi annega sul palcoscenico centro dello spazio angusto c'è chi si tuffa dal ponte gridando al miracolo chi lo guarda veramente spera nel miracolo. In lontananza di due ore al vespro, la pinna retta dal frinire Dionisiaco sin sotto coperta, non ama la bonaccia improvvida maleodorante con la quale respira prima della tragedia. Sul volto di Ascalafo marinaio prostrato con cui si identifica il quacchero sulla dinamica della sessione a nube al piombo, compare l'oltraggio quattro di zampe sui due piedi tutti Italici; il piccolo amico Teti di valore inestimabile, edifica in 48 ore all'Arena l'inviata a causa lo stress. Nella gialla ed eterna seconda parte della ritirata presso il campo di santi il tempo dalla figura di uno sciamannato nudo a crepapelle corre sulle zampe del canguro. L'Autiere degrado dei poveri in versione canna da pesca sul lago ghiacciato; innesta le quattro propaggini note a turbo da polipo di periferica alza il volume avvia la memoria floppy disc sulla zucca volante non identificata ma dalla fisiognomica ormai amica fiducia accordata come già fatto dal quacchero con Ascalafo, mentre fuma la sigaretta da Autiere sostiene in dialetto autoctono il fuori tema al coro di capre e oche e anatre rumorose sul tracciato a gomma da masticare. Testa fuori dall'oblò giura un qualche Gesù, Giuseppe, Maria. Ma nulla di ché preoccuparsi. Comunque Damasene non se ne dà per vinto e nella consueta sua gestualità da estrema unzione, si versa l'ennesimo fiasco, pressapoco dice così << ...e questa sarebbe la mosca temeraria che dal proprio mondo vira ci incontra, si inoltra e continua a rimbalzare dalla testa al naso sul gomito sulla coscia poi nulla fosse atterra sul candido lenzuolo...se cerco di colpirla con uno stop schiaffo, invece poi...decolla in uno zzzzzzzz... come a prendermi per il culo..............e poi scompare >>.