giovedì 18 maggio 2017

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 - Micro film d'autore -


Regia: Tullio il visionario
Sceneggiatura:  Lehahiah
Fotografia: Tov Meod


 - Anime e baci -  ( il titolo originale è: un tour des àmes et des baisers )


In sessione sulla porta a cappello monocolo didascalico, ti sussurro le bolle nel timpano monocorde. Il brandello di vino taglia e flette sul ventre la decade esce dalla moda ribolle sulle scale del gin fizz a chiave di violino, nella verticale ti si infila nei ricordi. Nettare per chi ha tempo di conquiste. Tu non hai idea di quante vittime abbia prodotto la cravatta di Lavalliere, non conosci l'invidia del dopo. Non essersi sollevati con i capelli arruffati dalle sbarre della finestra di stoffa incastonate nel domani nel dopo domani. Con la barricate in spalla a bocca torta su cui non c'è nessuno tranne qualche ciabatta costosa, una trota controcorrente indica la mutevolezza di corrente. Sul trespolo incanta il ruolo di sè il pappagallo: elegge il pianto d'ermeneutica fallace. Nient'altro che un postribolo unto bisunto tra vettovaglie, boccali di caprifogli, seni al vento, una chanson d'amour dal water closed.  Sulla parete il garcon traccia le coordinate per la volgarità diretta. La filosofia è dentro ciascuno di noi ferma sulla corsia dell'autostrada, il tempo, all'autogrill con uno sfizioso unguento tra le fauci, la rotonda in cielo una giostra di sole con i cavallucci a dondolo, il vecchio cow-boy che legge le poesie di Renè Char.
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                                                            intervallo primo tempo 
                                              

                                                         fine intervallo primo tempo
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                                                             inizio secondo tempo
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Espulso come lo sbatter di porta espelle lo straniero il cancro è il rimorso dell'accomiatarsi. Stringo le mani di sabbia, segno del deserto inequivocabile. Lo strano tatuaggio è l'ologramma dello scorpione d'oro che rincorre gli zoccoli trasparenti dell'asino a Gerusalemme. Lo dedico a chi amo quando amo visto che comprende. Elemento semplice, vertice velenoso per chi non ascolta, mostra la dannazione del vortice. Innocuo al via dell'emancipazione per quanto i corrotti ingannino se stessi viaggiano in Porche al limite di ogni Santa Barbara. L'oste versa la trama nella pentola, la mescola sul display digitale compare la figura dell'alter ego " così mi risponderesti per la dedica: sfodereresti l'aculeo mordi fuggi con cui detengo la bussola del rettile nell'angoscia double face ?  " Conservati nell'io, il non saper farcito invecchia, ricamato dai fili d'acqua è neve nella tormenta psicolabile, sorgente nella gogna del Demonio per cui stravedo. Il resto si sgretola nella mancia da vero dandy imbellettato sdoppiato triplicato quadruplicato in vita, mi metto in posa per il click, è tutto ciò che ho; il rostro non è acqua nè fuoco solo il desiderio dell'accordo di cuore che stipulo d'invidia mors tua vita mea.  

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