domenica 4 dicembre 2016

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- Fine-

Le spille ti reggono i capelli lo spatitraffico ad aureola di calore galleggia al finire dell'architettura. La pupilla non ammette toni stanchi dall'odore scarso. Livree sul fiume rincorrono il mare, l'osso smosso dell'isola in noi ha il passato che ci esclude. Sopra la pelle l'intima fiaba fora l'attraversamento dei pensieri. Predico il viaggio con lo straccio implume sul molo, ribalti il diniego, al ritorno lego la cerniera ai pioli. Accendi le ali al pellicano di contrasti spazi per una sciabolata di cosmesi, la bava della tela ad occhio piange in noi. Frusto l'intima speranza nel livido dell'estensione, la preghiera che recito cola sulla testa di Dio parte di crocicchio sulla carne. Di gioia non ci si consuma. Attendo la memoria con le ciglia lunghe da prima donna, amo i tuoi occhi quando dentro c'è il mio lieto fine.

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