martedì 17 febbraio 2015

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                                   - Napoleone Bonaparte -                           
                          
                           
                              c o n     q u e l l  e     
                              u     n     g      h      i      e 
                           s   c  o   m   b   i   n   a   t  e  
                           d i    c h i     s    o    f    f     r    e 
                         lacerandosi   con   l'  a   n   i    m   a.
                        Dal lungo abisso interrato   d  o   v  e
                     rimira e riposa l'artista beve   n  d   o 
                              sullo stesso passo avendone il cont  r  o   l   l   o.
                         Nel gesto consumo il bell'uomo   c  o   n    l e   
             mani è la meta di pellegrinaggi: reali   s o n o   l  a            
                   daga con gli ideali d'èli  t  e.  
Nell'autenticità di un sogno
         se son desto, lo spiri  t  o
  perlaceo mi assale.
Le traverse di
tutti sono
conquistate.
Nutro l'amore
l'incanto è cinese
nella meridiana
d'interposta
persona.
Nasce
l'intesa
trafelata   che non passa
all'entrata   del corner

domenica 15 febbraio 2015

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- streaking -


e
sotto
 misura
arrancherà il piuccheperfetto bon ton.
Con             choc
lo sbattito deterrà
tra le fauci i grigiori;
tagliato dalle forbici
traghetterà nel vuoto 
i sorrisi aleatori.
 Sordi e
 denti
 appesi 
al vento
insorgeranno
nel sol levante.
L'impasto ormai stonato,
è una manciata di mirtilli sul capo
dei perdenti. La durata non desidera
 l'incertezza, dobbiamo essere veloci 
circolando. La palla coreografica non
 aspette repliche in controluce:
bacerò il gomito caduto.
Il filo rugginoso sarà
il pigmento  di
 un tormento
nuovo

venerdì 13 febbraio 2015

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- il piano dell'oca -


l'andata 
col ritorno diedero
alla ragazza le orme su
cui raffreddare la schiuma.
I pazzi dalle conchiglie
mossero le lingue 
sbiadendo
le verità e
tacquero
in chiave
inglese.
Il latino si
amalgamò
strappando
strampalati
scarafaggi al
giorno, piegandoli.
Per non scherzare con la verdura
il maniero dai torrioni avvistò gli avvoltoi.
La nube spezzettandosi migrò nelle calze;
il nylon dalla trama, corse al passato remoto 
intrufolandosi col cappuccio da frate: lo intuii
giungere di spalle a briglia sciolte. La terza ed
ennesima categoria del casco, ruzzolò tra la vigna dopo lo schianto.

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 - mother tongue -

col diesel l'evento visse:
sul pantografo si squarciò il treno
immedesimandosi nel rifornimento;
 festa e musica rimasero in fila indiana,
le note a due punte vibrarono le faretre.
Nei selfie posarono i profeti in lingua, il 
tempo determinò l'esplosione lucente, 
i fragori accecarono le citazioni.
I campanili videro il sud;
i rintocchi delle
lenzuola sorsero aerodinamiche.
Sulla fortezza la luna
cinse il profumo a sè.
Il fiore mostrò la
pupilla del merlo.
L'appuntamento
notturno 
si mostrò efficace

sabato 7 febbraio 2015

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 - vibrisse -



si
regolò
 sulla frasca
 l'ombra; di ghiaia
 mossa a caldo aculeo, dal pettine
 sedette strizzando la maglia nel
parcheggio. Il minimo si alzò
scrosciando il vetriolo mai
roteando il vaso di chiodi;
l'imprintig fu
detergere
illusioni
per
chiunque,
fosse collega
dal finestrino.
Uno sguardo ed
entrò l'aria gelata
dalla soglia, dove il filo 
d'erba era
scanzonato perforando il sole

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- ennui -




 mi
soffia al volto la
biacca dello stupore,
incide il remo innevandolo al
recondito baraccato; in società la
 nota indaga le lentezze transeunte;
col calibro aperto di ferite miete il
ferro all'occhio e il chiarore, brilla,
chiacchierando al vento sventola le
 catene al punto; la volontà spinse
il futuro inarcandosi
sulla parete; le
schiene si
ressero
ripide
ed
eterne sulle
mani raffreddate;
illuni circolano su gocce di
luce libere dai maremoti dell'ombrello;
a stento l'orma del felino si staccò in fiore,
divenendo coscienza abbronzata;
 sulla motorizzazione di chi visse l'ombra proteggendola