domenica 30 novembre 2014

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- caprioli di cherosene -



trapasso l'areazione nei contrari dalla mandibola, ultima proposta se non tollera sbricciolarsi al mare; consunto come l'attività rugginosa che balla, penso all'importanza di muoversi stando fermi; la lastra è un buco a partire dal traffico inverso all'orario viceversa inchiodato; da chitarre depositate sulla schiena di chi corre a perdifiato con chiocciole nei piedi; lo zabaglione versa sulla panca nutrendo con pietre vestite il gran gala dell'aldilà; e un fiocchio d'occhio piove dorato per l'avvenire.

domenica 23 novembre 2014

92

 
 - niente di più che un carro -
 
 
Nell'enclave leopardata il giallo intuisce il proprio canto e le gru sono fiere mantenute al sole che non tramonta; è il rumore delle scale che incendiano il sempre avviato tra il nugolo di zanzare, chi attacca il sudore va sottopelle e rimbalza l'orso alla visione che meravigliosamente conta le anime su carte che non posticipa; l'arrivo della mosca è negli occhi rossi e deposita la cassetta di sicura ira per l'incendio attillato seguendo il sentiero con le Nike dal color vermiglio non commetto errori di baldanza; il sole è oltre il cappotto dello scritto, il verde che mi circonda è simile a se stesso.

mercoledì 19 novembre 2014

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 - l'urina dell'icona di Madonne -
 
 
la bicicletta sul daino del crinale illumina il cappotto nero; la tubatura visita la cittadinanza fucsia: e prorompe agli occhi ocra del muto; di poche parole ma ipervedente da Dio con la rosa sulla coda del rettile; desquamata ferma in sosta nel pittogramma di una tazza di te; filiforme e idiosincrasiaca che irradia la razione giornaliera declinante di due gambe accavallate all'ora in cui i turisti tolgono la chiave dall'insediamento; planato sulla torre che si avvista lungo i ricorsi dei podisti sul confine; ci si augura dall'intercapedine che ogni voce priva d'eco sia stata interrata da buoi occasionali sulle scale; e la chiocciola divisa e affranta da tali concessioni sarebbe volata; e sbattono le elitre girovagando sui muri bianchi e confidenziali; d'accesso che premeditano l'introduzione erudita per la pizza di tutto un taglio; sanguinante dove la ferita squarcia il fulmineo piombo sceso in quattro parti troncandole; storpie e liberali.



domenica 16 novembre 2014

90


 - Di santimonia erronea  2 vs one -

Anello e gancio per raccogliere le prugne grigie di qualche anno dentro il cesto le mature presso il gatto obtorto collo riagguanta l'occhio con una zampata il conducator orbo tra quei frutti a piramide catasta le cascate i gorghi le correnti le spume sul meridiano perde rotola il tramonto d'un amplesso l'orgia sul vetro d'una lastra il bagno asciuga complessivo zinco focomelico non fa muscoli in tutta la magrezza s'indirizza verso il dente di pernice annotta la fauce è conca spalancata il novizio di un'idea svetta collinare irrora la maestà nana nel fango di cui son fatti gli uomini di santimonia erronea.

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- Di santimonia erronea  1 vs two -

Frusto l'ipotesi di un paesaggio, nell'oportunità lenticolare di un'evenienza;a ridosso di una vacca che sbuca in strisce pedonali levandosi, pezzata sulla verticale della mezzeria con le zampe alzate; bipede che apprezza l'etichetta e la sottofesa legata al filo; dell'enclave nera rigurgita al branco fremente col marito; stampigliato sul pareo, camminando sull'asse in quel mostrar le ali; discendenti che fervono sul dorso: un pavone bianco dal calor solare; stelle, parruche e zuccheri cotonati dal femminile allure, filati che si gonfiano nel petto; gli apostrofi penzolano dai lobi e le carcasse si riempiono di morsi squinternati; dai suini deceduti secchi duri e ritrovati di malanimo le acque non più azzurre; perfide con il germe stampato sulle T-shirts gementi ancora; sul campanaccio placido vi è un nodo.     


sabato 15 novembre 2014

88



- il nome del nulla -


Non vi era l'immagine dei binari ma ti amai leggendolo secondo il nome; all'occhio di mare unico incenso con cui lo stagliasti al cielo, fiera e monca; per un momento scoppiasti l'asso tatuandolo nel paradigma: l'ambaradan fu più grasso. E l'amplesso alla noce in quota lo vidi esilarante: viaggiava di furori.  ( mod. FB ; 6 / 9 / 2019 ) 

martedì 11 novembre 2014

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- marchiato biondo -


L'angolo di balena nell'abisso marchiato moro è il fortuito caso di vite trapassata sulle folle: rumina stoppando gli uni sopra gli otri accentrando le diversità dei cento metri piani divisori; amalgamati a piante nel fragore di realtà, accartocciandole agli scritti che pesano nella resta; per fama legati all'osso non tutte son di razza dopo avere visto l'armigero bersaglio del pastore; incamminato sulle vette dove la garrota è la transumanza stretta al toro; il buco nevica nei piedi a perdi fiato con l'ariete sulla faccia che guadagna la presenza laterale propria e di ragazze altrui.

sabato 8 novembre 2014

86


 - il pessimo Candido -

l'airone sul campo arginò clochard alati impalando i tempi con parole svuotate di budella; dilaniando ciascun frisbee al video sul cappello che volasse; e con la mano potresti dire ciò che vuoi se ti ostini a rubare gli angoli delle mete; vitrei odor del pagliericcio mescolati al fresco di coriandoli in fumo; la colla è a presa rapida sulle collane orchestrali che pesano all'umanità governata dall'amore scivolata nell'orbita di scalinate aeriformi; il coltello gioca scivolando zittito nei serramanici tra fegati e milze: indaga; il sacco di yuta che cammina nell'ombra centellinando il vivere e il morire: non sarà altro che un'estetica inadempiente; di modesto affare sollevai lo sguardo col violino e il gallo tatuato ai piedi mosse i vagiti gesticolando all'aria le novità dei propri sentimenti; Cristo visse innumerevoli volte cambiando il volto; la donna terminò un bacio e svoltò l'occhio su ogni penna confermandomi dall'aldilà che << ...l'incrocio del destino è inesorabile... è il tempo che disegna le opere...>>